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Osservatorio Astronomico di Capodimonte

Rubrica: I valori di Napoli


Per la edificazione dell'Osservatorio Astronomico si scelse la collina di Miradois, un'altura vicina alla nuova reggia borbonica di Capodimonte a Napoli, che prendeva il nome dalla villa cinquecentesca del marchese di Miradois, reggente della Gran Corte della Vicaria. L'edificio fu ideato da Federico Zuccari e l'architetto Stefano Gasse ne elaborò il progetto: un progetto grandioso e monumentale. Gli astronomi di Capodimonte si muovevano sul filone classico dell'astronomia di posizione e rispondevano alla vocazione "pratica e quotidiana" del tipico Osservatorio ottocentesco: la misura e regolazione del tempo "civile", ossia l'indicazione del tempo esatto, e le rilevazioni di carattere meteorologico. L'apertura verso altre scienze non fu favorita: eppure, è proprio dagli interscambi tra matematica, chimica e fisica che nacque e si sviluppò a livello internazionale il nuovo settore dell'astrofisica. Con estrema lentezza e superando molte difficoltà, la Specola di Capodimonte s'inserì in un circuito di lavoro internazionale. Solo dal 1912, con la direzione di Azeglio Bemporad (1912-1932) ci si incominciò ad interessare di astrofisica. Oggi la Specola di Capodimonte si può annoverare tra gli istituti internazionali più attivi e prestigiosi.

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